Intervento effettuato durante l’udienza conoscitiva alla riunione della Commissione consiliare Territorio e Ambiente in sala Imbeni a Palazzo d’Accursio del 11/10/2017

Bologna, mercoledì 11 ottobre 2017

Buongiorno,
mi presento: sono Mauro Scandellari del Comitato Vivere Mercato Navile, un comitato di liberi cittadini costituito il 21/11/2014 per portare, o più precisamente RIPORTARE, all’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni le difficili anzi drammatiche condizioni in cui si trovava e si trova tuttora la vasta area del Ex Mercato Navile, più volte sbandierata come un progetto di rilevanza sociale per tutta Bologna, espressione del Laboratorio di progettazione urbana partecipata sviluppatosi dal 2005 al 2007 tra Amministrazione, Quartiere, e Associazione di Cittadini.

Bene, queste parole sono le stesse pronunciate il 19 ottobre del 2016 in occasione di un’altra udienza conoscitiva che aveva lo stesso tema: la situazione dell”area ex Mercato Ortofrutticolo al Navile! Perché le stesse? Perché la situazione nell’area (e non parlo della zona destinata al piano città) NON è cambiata.
I problemi sono gli stessi:

  • la struttura Unicum è ancora li, sempre più scheletrita che mai, sempre più ricettacolo di sbandati e frequentazioni non certo raccomandabili,
  • i detriti, zona di spaccio conclamata, sono ormai diventati una caratteristica di Mercato Navile, tanto da creare un tutt’uno con il profilo della tettoia e del Comune.

Tutto questo porta degrado e uno stato di insicurezza a cui bisogna dare una ferma risposta con i dovuti interventi da parte dell’Amministrazione, con la rimozione dei detriti, e delle Forze dell’ordine.

La modifica dell’accordo integrativo tra Comune e Consorzio (registrato il 05/06/2015), il famoso 5 bis [1], e l’esaurimento delle risorse finanziarie del medesimo hanno riportato il comparto in una nuova e drammatica fase di stallo con opere importanti per tutta la città che giacciono incompiute o ancor peggio mai iniziate, tanto da rendere più che attuali le parole del precedente Assessore all’urbanistica, che non vorremo profetiche, di una zona bianca.

Ci domandiamo, anzi la domanda l’abbiamo fatta all’Assessore con e-mail del 26 luglio 2017 dove abbiamo chiesto copia delle fideiussioni sinora escusse e relativo ammontare, nonché copia integrale di tutti i contratti di fideiussione rilasciati dal Consorzio o dai suoi partecipanti e copia di ogni modifica dell’originaria convenzione di attuazione del piano particolareggiato e dei vari crono-programmi concordati, nel tempo, tra Comune e Consorzio a cui ci è stato risposto che per avere copia di quanto desiderato è necessario formalizzare la richiesta di accesso civico generalizzato utilizzando la modulistica che trova al seguente link che, sicuramente da un punto di vista formale, sarà la procedura giusta, ma nell’ottica di una collaborazione avviata con il Comitato di Cittadini che rappresentiamo, ci è sembrata troppo burocratese.

Abbiamo altresì verificato lo stato di alcuni lavori (il cronoprogramma) del Progetto 05.02.2015, data programma 29/04/2015, scaturito dall’accordo che ha prodotto l’introduzione dell’art.5 bis [1], riscontrando il mancato rispetto dei termini contrattuali dell’introduzione del 5bis, salvo che la contestazione sia avvenuta e che sia stato fissato un congruo termine entro il quale il consorzio ha presentato le proprie deduzioni, e più precisamente

  • al rigo 41 vasca di laminazione, inizio lavori Nov 2016, fine lavori Dic 2016
  • al rigo 46 parco centrale, porzione sud, inizio lavori Giu 2016, fine lavori Lug 2017

Tutto questo per porre all’attenzione di tutti e non solo delle forze politiche che la situazione deve evolversi, perché il mercato è cambiato e le condizioni non sono più quelle del 2005-2007 e non si può continuare a temporeggiare, bisogna trovare strade alternative come ad esempio, a NOSTRO PARERE una Conferenza dei servizi, un tavolo cioè dove tutti i soggetti interessati – sia di fatto o anche solo potenzialmente – possano discutere e apportare il proprio contributo per una soluzione nell’interesse della collettività: dalla Pubblica Amministrazione che ha ideato il progetto, passando per i cittadini che dovranno abitarlo fino ad arrivare agli attuatori privati coinvolti ma anche a quelli che potenzialmente avrebbero un interesse ad esserlo.

Sul tema della conferenza, all’inaugurazione della mostra “in progress” (grazie alla collaborazione di Urban Center) attualmente in corso a Palazzo Comunale in P.zza Liber Paradisus, abbiamo raccolto un primo consenso da parte dell’Assessore, consenso che ci auguriamo che porti al più presto alla realizzazione concreta del progetto in quanto non possiamo pensare che si voglia attendere la scadenza del piano particolareggiato che vorrebbe dire anni e anni di immobilismo quando le forme per dare vitalità al comparto sono sotto l’occhio di tutti, come riuso delle aree abbandonate, arredo urbano, ecc…

Voglio ribadire, qualora ce ne fosse bisogno, che noi non ci perderemo d’animo e continueremo a pretendere soluzioni coraggiose e a proporre soluzioni ed iniziative affinché Mercato Navile non rimanga una grave opera incompiuta di Bologna e che diventi, veramente, il centro evoluto e non più voluto (sensazione che aleggia), alle porte del Centro Storico

Comitato Vivere Mercato Navile
Presidente

[1]
ARTICOLO 5 – INTRODUZIONE DELL’ART. 5 BIS “PROCEDIMENTO DI RILEVAZIONE DELLE INADEMPIENZE”
1. Ai fini dell’applicazione dell’art. 26 (Penali) e 27 (Inadempienze) della Convenzione 2007 per inottemperanza delle obbligazioni nascenti dalla convenzione stessa e dall’Atto Integrativo alla convenzione urbanistica del piano particolareggiato ZIS R5.2 “Navile” del 03 dicembre 2009 a rogito dr. Domenico Damascelli, notaio in Bologna, in particolare per i ritardi nelle ultimazioni delle opere pubbliche e di urbanizzazione, anche per stralci intermedi e funzionali di attuazione – della non collaudabilità delle stesse, della mancata cessione delle aree, nonché di ogni altro obbligo dedotto in Convenzione e nei successivi atti integrativi e modificativi, le Parti convengono che il procedimento di cui all’art. 27 sopra richiamato venga fatto per iscritto, in contraddittorio con il Consorzio, per la preventiva constatazione dei fatti e per la rilevazione del motivo della contestata inadempienza, al fine di fissare un congruo termine entro il quale il Consorzio potrà presentare le proprie deduzioni o procedere al tempestivo adempimento.

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